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Ho una valigia pronta ai piedi del letto

Un libro di Maya Matteucci

(4 recensioni dei clienti)

4,9910,00

Un ricercatore apparentemente cinico si trova a fare i conti con la sua malattia e con il suo sogno d’amore.

ISBN: --
Collana:
Genere: , ,

Descrizione

È una storia come tante, unica. Una moltitudine di storie e punti di vista, un canto, un controcanto e cori di personaggi di passaggio. Una storia raccontata sottovoce e poi gridata indecentemente.

È la storia di un giovane ricercatore costretto a ricostruire la propria quotidianità rubata, e del viaggio intenso e surreale che è costretto ad intraprende per riconquistarla. Ed è la storia di una donna matura che inciampa in un equivoco scoprendo che la sua vita è fatta di molti segreti e troppi silenzi. Le storie dei molti uomini e delle molte donne che ruotano attorno alla loro vita. Gli intrecci casuali delle loro vite, i nodi del destino e le incredibili conseguenze che ogni storia ha sulla vita degli altri. Nessuno di noi è mai “alla giusta distanza” per non essere travolto dalla voglia di libertà.

Rassegna stampa e recensioni

Informazioni aggiuntive

Peso 300 g
Formato

Libro, ePub, Kindle (mobi), PDF

Numero di pagine:

Data di uscita

Dicembre 2012

4 recensioni per Ho una valigia pronta ai piedi del letto

  1. Gianfranca Garavini

    L’opera prima di Maya Mattuecci inizia col raccontare la storia di Matteo, un giovane uomo che scopre di avere una malattia rara e incurabile che lo porta a venire abbandonato dagli affetti più cari, tanto che, nel leggere queste parole, ci si immagina una storia concentrata sulla malattia, sugli stati d’animo e i pensieri che attraversano la mente di questo giovane uomo. In realtà non è così.
    Il primo capitolo è intenso, importante, spiega nel dettaglio la malattia: “Si tratta di una disfunzione incurabile, così dicono i medici, cronica e degenerativa, con cui bisogna abituarsi a convivere sperando che ci lasci il tempo necessario per stipulare una interessante e cospicua polizza assicurativa…. la malattia piega il carattere e il dolore la pazienza e l’allegria.”, parole significative e vere: “Vorrei avere un dio per bestemmiarlo almeno ogni tanto e invece ho solo quest’alba che filtra dai vetri della finestra.”..
    Ma poi la storia prende un’altra direzione, quasi “Matteo” volesse proteggersi e non scoprirsi più di tanto, lasciando a Giovanna il posto di protagonista della storia, una psicologa quarantacinquenne, la quale si ritrova ad aver vissuto fino ad ora in una bolla di sapone, una donna ottusa, cieca davanti all’evidenza, ma che finalmente apre gli occhi e si risveglia coi dolori dell’anima.
    Ci sono figure importanti che ruotano attorno a Giovanna, come la madre Jolanda, Franca, Anna, Giorgia… ed emergono frasi interessanti: “Ci sono eventi, incontri, che in una manciata di minuti o in pochi giorni ti sconvolgono la vita, poi scompaiono, e tutto torna come prima, tutto meno te stessa, meno gli occhi con cui vedi il mondo, perché quei momenti ti hanno riempito di energia e di felicità per il resto dei tuoi giorni, e anche solo l’eco di quei momenti può far crollare un muro di cemento armato, e può scaldarti ogni volta che avrai davvero freddo e che ti sentirai davvero morire.”
    Così “Ho una valigia pronta ai piedi del letto” diventa un insieme di tante storie, scritto bene, con un linguaggio e uno stile giovane.
    Ma sono le ultime 50 pagine del libro, le più belle, che l’autrice ci regala.
    “Ci sono nodi del destino che un fisico ateo e illuminista non dovrebbe tirare in causa per giustificare le pieghe che prende la vita…ma ci sono nodi che ci sono e basta, inutile negarlo, incontri eventi dolori e scintille di vita che ci attraversano e ci lasciano senza fiato. Tutto quello che sta in mezzo, tra un nodo e l’altro è vita, coraggio e libero arbitrio.. ..la felicità è ovunque, basta avere il coraggio di raccoglierla…”.
    Verso la fine, una parola mi ha commossa, quell’unica parola, un desiderio espresso che mi riporta al primo capitolo, che vale tutto il libro, la parola è: “invecchiare”..
    Un riconoscimento particolare deve andare alla copertina che ho trovato davvero splendida.

  2. mlopren

    L’autrice appartiene a quella categoria di scrittori che si scoprono per caso e per questo, la scoperta, diventa ancora più preziosa.
    Maya Matteucci ha regalato per anni ai bloggers e ai frequentatori di social networks i suoi racconti, così spesso onirici, al limite fra realtà e fantasia o meglio ancora, magìa.
    In questo suo romanzo d’esordio, l’autrice racconta la storia di Matteo, anima inquieta, alter ego della giovane autrice, che lotta per non farsi fagocitare da una vita troppo stretta da “indossare”.
    Queste pagine diventano così un modo coraggioso per raccontare di sé, della precarietà che accompagna la sua esistenza, pur così piena.
    E l’immagine in copertina della brava Giorgia Marcelli, sembra perfettamente sintetizzare questa “provvisorietà”, il senso del “passaggio” che in fondo è proprio di ogni esistenza.
    Nulla di più efficace di un treno, una stazione, una sala d’attesa per esprimere questa condizione.
    I treni, sempre loro!
    Da pendolare, sembrano essere essere diventati sue abitazioni, mentre la casa è una sorta di stazione, un luogo in cui passare temporaneamente, giusto il tempo per poi ripartire. Perché l’autrice sembra non avere abbastanza di quel tempo per potersi fermare.

  3. redazione

    Cosa accade quando gli Universi collidono? Quando materia e antimateria si toccano?
    La scienza non ha una risposta, solo ipotesi.
    Questa è la storia di due mondi lontani che si incontrano nel momento più delicato della loro vita: quello in cui ci si trasforma perché una causa esterna o interna ha scatenato un cambiamento.
    E così un giovane ricercatore affetto da un morbo fisico ed uno spirituale incrocia la vita di una donna apparentemente stabile, ma in pieno tumulto, quel tumulto dell’anima che spinge a chiederci se tutto quello che abbiamo è in realtà quello che volevamo.
    Il catalizzatore della trasformazione è una miscela di attrazione e sentimento che frutterà risultati del tutto sorprendenti.
    Malgrado non ami questo genere di storie, mi sento di consigliare la lettura del libro di Maya Matteucci, una penna promettente…

  4. claudiazuccarini (proprietario verificato)

    La Matteucci ha una buona vena nella scrittura. Interessante è il punto di vista maschile di Matteo, il protagonista, vicino al tempo stesso al sentire femminile. L’autrice tratteggia un uomo schietto, che non ha più nulla da perdere e si rapporta in modo genuino agli altri, percependone pensieri ed emozioni. A contorno vi sono altri personaggi ben caratterizzati. La storia però sembra avere una flessione frettolosa verso la fine del romanzo. In modo del tutto personale questo romanzo mi ha coinvolta, mi sono ritrovata molto in Matteo, nei suoi pensieri e gesti di malato autoimmune come me. Nel finale un desiderio espresso dalla sorella gemella di Matteo diventa una gemma: invecchiare è un privilegio niente affatto scontato per un malato autoimmune. Io esprimo spesso il medesimo desiderio. Quattro stelle per la capacità di descrivere le emozioni e gli stati d’animo, aspetto non facile per uno scrittore…la Matteucci promette bene.

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