Descrizione
Forse, un giorno, qualcuno che non l’ha vissuta o non la ricorda ci chiederà della pandemia, e pure la nostra memoria potrebbe essere ormai affievolita.
Sante Altizio, anche involontariamente, l’ha perfettamente impressa quella memoria, prima nelle sconfinate pagine della rete, successivamente sulla carta di questo libro, che resterà uno dei ricordi più forti e coinvolgenti di un inatteso 2020.
C’è tutto dentro queste pagine, il vissuto di circa cinquanta giorni di “isolamento sociale” imposto da quel virus, che improvvisamente ha deciso di vagabondare per vedere com’era fatto il mondo, costringendo l’umanità intera a starsene chiusa in casa propria, soprattutto qui da noi, in Italia.
Sante descrive in ogni pagina ognuno di quei cinquanta giorni, mettendo nero su bianco le paure, la forza, la rassegnazione, la rabbia, la voglia di riscatto, ma soprattutto l’umanità, la sua e quella di chi ha incontrato, personalmente o virtualmente, in questi cinquanta giorni.
Ci sono riflessioni, interviste, chiacchierate, ricordi, rabbia, dolore, ma su tutto c’è tanto amore per la vita. Nelle sue pagine scorrono le vite di noi tutti e di questo strano anno vissuto distanti ma insieme, nonostante tutto, e dentro i suoi scritti c’è tutto quello che anche noi, insieme a lui, abbiamo provato.
Qui c’è la memoria, perfettamente fotografata e consegnata alla storia giorno dopo giorno, e dunque sapremo come raccontarla.
marcello loprencipe –
Sante Altizio prima che scrittore è un amante dei libri: a lui si deve l’idea del book postino, un’iniziativa nata a Torino e che si è diffusa in altre parti d’Italia, come in Romagna, dove lo sostiene la brava Cristina Semprini Cesari.
Questo libro deve molto alla grande quantità di relazioni in rete dell’autore, ma tanto anche alla sua passione, solo apparentemente stravagante: consegnare libri a domicilio, pedalando. Un punto di vista privilegiato che gli ha permesso di raccontare le storie di tante persone che ha potuto conoscere anche durante i mesi della pandemia.
Queste pagine edite da Campi di Carta sono infatti la cronaca, giorno dopo giorno, del primo lockdown e dei tanti modi in cui l’abbiamo vissuto nelle settimane a cavallo fra l’inverno e la primavera 2020.
Molti si sono cimentati nel mettere nero su bianco i fatti di quei giorni e altri ne verranno ancora: pochi lo hanno fatto con la sua stessa passione.