Per la prima volta dopo quasi quattro anni di vita vogliamo provare a tirare l’acqua al nostro mulino.
Vediamo proliferare sui siti delle majors editoriali e anche di alcuni virtual bookstore famosi l’offerta “scrivi il tuo libro: noi lo pubblichiamo”. Come poter resistere all’allettante idea di essere pubblicati e distribuiti da una grande casa editrice? O dal principale negozio virtuale del mondo?
Irresistibile, è vero, almeno a parole. Ma nei fatti la realtà è molto diversa.
Dalla parte di chi scrive, è giusto sapere che il libro verrà si pubblicato, ma la distribuzione si limiterà probabilmente ad un paio di copie per negozio della catena, affogate nello scaffale più polveroso e lontano dalle vetrine e dalle cataste di best-seller che fanno bella mostra di sé nel locale. Chi vi scrive parla per esperienza diretta: all’uscita del suo primo romanzo andò a comprarne una copia presso il negozio di un grande editore per vivere quell’emozione che ogni scrittore sogna di vivere alla sua prima esperienza: ebbene, il commesso – dopo aver fatto facce stranissime alla richiesta del titolo – consultò il terminale, sparì in un sottoscala e tornò con la copia del libro e un mezzo sorriso stampato sulla faccia. “Non sapevo nemmeno di averlo, è fortunato: ne ho soltanto un’altra copia“. Anche da questa esperienza è nata Campi di Carta…
Dalla parte del lettore, sappiate che nessuno vaglia il manoscritto in questi casi: chiunque potrà scrivere tutto ed il contrario di tutto, in ottimo stile o nell’italiano peggiore che abbiate mai letto. Quel lavoro verrà comunque pubblicato, perché chi offre questo servizio si mette al livello delle copisterie di una volta, le quali stampavano in ciclostile tutto ciò che il cliente portava loro, in modo del tutto acritico.
Ma la cosa più importante di tutte è quella che leggete nel nostro titolo: chi fa da solo resta da solo. Noi non offriamo l’etichetta famosa, non distribuiamo nelle grandi librerie. Siamo un gruppo di amanti della lettura e della scrittura che si dà mutua assistenza e che gioisce reciprocamente dei successi dei propri amici. Noi leggiamo e vagliamo le proposte che ci vengono portate, seguiamo gli autori e li sosteniamo nel loro sforzo, consigliandoli. E, soprattutto, stiamo bene insieme. Molti sono passati in questa associazione senza capirlo, comportandosi un po’ come se noi fossimo tipi da “scrivi il tuo libro: noi lo pubblichiamo”, ma chi è rimasto vi dice quanto sia bello non sentirsi soli nei momenti difficili, quando è davvero importante poter contare su qualcuno.
A buon intenditor…